domenica 18 gennaio 2015

BASTA UN POCO DI ZUCCHERO E LA PILLOLA VA GIU'...

E' uno dei pericoli alimentari più subdoli del nostro tempo, perchè viene infilato praticamente in ogni dove, legalmente, senza alcun riguardo per i suoi molteplici, ed ormai accertati, effetti collaterali; non si tratta di un nuovo tipo di droga, ma di un elemento che ne può fare le veci ed è presente in quantità nella nostra alimentazione sin dal passato, con un crescendo che ad oggi deve risultare preoccupante:
LO ZUCCHERO.
Il pericolo non viene solo da quello bianco tanto demonizzato, ma anche dal grezzo e dall'integrale, così come anche da dosi troppo elevate di qualsiasi altro dolcificante (anche il fruttosio se usato come dolcificante decontestualizzato o assunto in quantità troppo elevate può dar vita a reazioni simili nel nostro organismo; con la frutta cruda è quasi impossibile raggiungere questi effetti, ma gli amici frugivori converranno che quella odierna è "frutto" della selezione organolettica-economica umana, e quindi che sia lecito ipotizzare che l'abuso di alcuni frutti troppo dolci possa, in parte, veicolare l'incremento glicemico). Ovviamente, tra lo zucchero bianco, quello grezzo e quello integrale grezzo, la scelta migliore ricade sull'ultimo, ma con la consapevolezza che sia, semplicemente, il meno peggio; quello integrale ha infatti un apporto calorico inferiore ed una quantità di nutrienti superiore, per assumere i quali in dosi significative si dovrebbero però mangiare etti di prodotto, con le conseguenti ampie problematiche che andremo ad analizzare. Il problema è quindi che, nonostante l'integrale sia meglio di quello bianco, con un uso salutare dello stesso le differenze sono quasi inconsistenti a livello biologico, perchè sono altri gli elementi che devono nutrire il nostro organismo.
Innanzi tutto, bisogna essere consapevoli che lo zucchero è presente in una molteplicità di alimenti, soprattutto in quelli confezionati e nelle bevande (bibite, succhi di frutta industriali...); mangiando e/o bevendo di questi prodotti, non solo diventa facile sviluppare un surplus di zuccheri che vada ad incidere sul nostro stato di salute, ma è altresì facile che si crei una vera e propria dipendenza! Diversi studi mostrano infatti come l'abuso di zucchero porti all'aumento della secrezione di dopamina, un neurotrasmettitore collegato alla sensazione di "ricompensa" tipico dell'assunzione di sostanze stupefacenti; non solo, la privazione dal dolcificante, una volta sviluppatane la dipendenza, scatena le stesse reazioni proprie delle crisi di astinenza dalle droghe (non a caso l'alcol deriva dalla fermentazione degli zuccheri, ed i loro effetti nocivi sono stati più volte accomunati).
Nel dettaglio, le problematiche collegate ad un eccesso di zuccheri nella dieta sono: immunodeficienza; osteoporosi; malattie cardiocircolatorie; diabete; tumori; problemi al fegato sinanche demenza e disturbi psicofisici (ansia, stress, irritabilità). Tutte queste problematiche non sono naturalmente da imputarsi ad un consumo basso o molto moderato di dolcificante, tuttavia nell'alimentazione odierna superare questi "limiti" salubri è estremamente semplice e incappare in queste problematiche praticamente certo; non a caso si sente spesso parlare dello zucchero come di un killer silenzioso, poichè passa inosservato nella quasi totalità delle sue forme e provoca danni che si mostrano soprattutto sul lungo periodo.
Immunodeficienza: perchè influenza negativamente i globuli bianchi, rendendoli meno reattivi e prestanti nel contrastare eventuali infezioni o malattie.
Osteoporosi: perchè acidifica l'organismo, contrastando la deposizione minerale nell'osso e, quindi, decalcificandolo; questo processo agevola anche la formazione della carie.
Malattie cardiocircolatorie e disturbi al fegato: perchè agisce sul metabolismo, in particolare sul ciclo di Krebs, comportando un maggiore rischio di accumulo dei grassi, e quindi obesità; in queste condizioni affatica il fegato, stimolando la produzione di acido urico, e favorisce l'ipertensione. Obesità ed ipertensione incrementano il rischio di eventi quali infarti ed ictus; in tal senso, appare chiala la correlazione tra zuccheri e malattie cardiocircolatorie (questo non è l'unico fattore, però si ha una validità effettiva sulla sua correlazione).
Diabete: perchè non solo incrementa il rischio per chi ha già contratto tale patologia, ma aumenta le probabilità di diventarlo col tempo; il pancreas infatti reagisce allo zucchero secernendo insulina, dando vita nel breve periodo a crisi di ipoglicemia (superato il picco glicemico l'insulina abbassa di colpo gli zuccheri nel sangue), mentre nel lungo periodo il surplus di lavoro del pancreas (al quale nei casi di sovraffaticamento maggiore viene in aiuto l'adrenalina, a testimoniare il pericolo della situazione) può portare alla malattia.
Tumori: perchè recenti studia hanno constatato la correlazione tra l'incremento di zuccheri nel sangue e l'aumento di incidenza tumorale, sembrerebbe a causa dell'agevolazione che questo produce sui processi infiammatori.
Demenza e disturbi dell'umore: perchè pare che alti livelli di zucchero nel sangue invecchino il cervello precocemente, sino all'insorgere della demenza senile; in particolare, si è associato l'aumento del consumo di zuccheri con il restringimento dell'amigdala e dell'ippocampo, aree adibite alla memoria ed alle funzioni cognitive.
I dolcificanti artificiali, come l'aspartame ad esempio, sono dichiaratamente cancerogeni, ed inoltre recenti studi hanno messo in discussione la loro utilità in caso di diabete, in quanto provocherebbo alterazioni metaboliche in grado di procrastinare ma non evitare la comparsa dello stesso.
In conclusione, l'unica soluzione è quella di limitare al massimo l'assunzione di zuccheri lavorati, ed al contempo di non esagerare in maniera smisurata con gli altri; ci sono dolcificanti alternativi migliori dello zucchero, come lo sciroppo d'acero o d'agave, il malto e la stevia, ma anche in questo caso la parsimonia è un obbligo, benchè pare che l'ultima sia priva di qualsivoglia effetto collaterale.


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