martedì 27 gennaio 2015

CARNEINOMANI, SOLO ABITUDINE O... DIPENDENZA?

Succede spesso che le persone abituate a mangiare significative quantità di carne, nel momento in cui venga meno questo apporto, si sentano deboli e spossate; sappiamo che questo principio è spesso dovuto al processo di disintossicazione che ne accompagna l'eliminazione dalla dieta, ma in parte è anche dovuto al fatto che la carne sviluppa una vera e propria forma di dipendenza, grazie ad alcune sostanze stimolanti, in particolare alcune purine quali l'ipoxantina, l'acido inosinico e l'acido guanilico. Queste sostanze derivano dalla degradazione degli acidi nucleici ed hanno una struttura chimica del tutto simile a quella di elementi che comunemente creano una qual sorta di dipendenza, in quanto stimolanti del sistema nervoso centrale, come la teofillina del tè, la teobromina del cacao e la caffeina contenuta nel caffè e nel tè. E' risaputo che tali sostanze infatti producono una sensazione di vitalità ed energia immediata (anche se spesso solo apparente), e che, se ingeriti abitualmente, danno vita a spossatezza o malumore in caso di mancata assunzione. La base purinica ipoxantina è inoltre precorritrice dell'acido urico, che abbiamo visto risultare dannoso per il nostro organismo (i quantitativi derivati dal consumo di carne sono troppo elevati); anche alcuni vegetali presentano contenuti significativi di purine, come spinaci, cavolfiori e legumi, tuttavia queste appaiono molto meno dannose rispetto a quelle derivanti dagli alimenti animali (probabilmente per la presenza di molti altri principi nutrizionali nelle verdure, che ne attenuano gli eventuali effetti negativi).
Molte persone sono quindi Carneinomani senza saperlo, dipendenti da questo alimento che spesso si somma ai grassi ed al sale, che come abbiamo visto creano a loro volta dipendenza, confezionando un prodotto con un ascendente psicofisico notevole, ma un impatto salutistico, etico ed ambientale di gran lunga maggiore.


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