mercoledì 7 gennaio 2015

L'ESPLOSIONE DELLA VITA: I GERMOGLI

Sin dall'antichità, i germogli sono stati utilizzati dalle popolazioni come alimenti energizzanti e salutari; sono giunte sino ai giorni nostri le testimonianze di antichi testi orientali sul loro utilizzo "integrativo", così come fu fatto dai romani e successivamente da missionari, naviganti ed esploratori, proprio in virtù non solo del loro apporto nutrizionale, ma anche della loro semplice e comoda trasportabilità. Era infatti molto semplice conservare questi semi "inerti" per poi farli germogliare e cibarsene all'occorrenza, e grazie a questo alimento si combattè lo scorbuto (dovuto a deficienza di vitamina C) cui erano soggetti militari e marinai nelle lunghe campagne che dovevano affrontare. Per fare un semplice esempio della loro resistenza e conservazione, pare che alcuni semi ritrovati nelle tombe faraoniche si siano conservati intatti sino ai nostri giorni, dopo millenni, e siano riusciti a germinare; questo perchè il processo di germinazione si risveglia in presenza di determinati "ingredienti", quali: l'acqua, la temperatura, l'ossigeno e la luce.
La loro importanza si è persa nel tempo, perchè sostituiti da una mole di altre fonti alimentari, tuttavia la loro ricchezza di elementi fa si che, ancora ad oggi, una loro integrazione nella dieta possa portare numerosi benefici, perchè ricchissimi di vitamine, enzimi, proteine e minerali; rappresentano una buon alternativa in caso di difficoltà nel recuperare vegetali freschi e si prestano ad essere consumati crudi, mantenendo quindi intatto tutto il loro patrimonio nutrizionale.
Una volta staccatosi dalla pianta, infatti, il seme rimane in uno stato di inattività indeterminato, che nelle giuste condizioni ambientali può durare moltissimo (anche millenni, come abbiamo visto prima), pronto a generare a sua volta una nuova pianta non appena possibile; la germinazione avviene quando il seme si trova in ambiente favorevole, con a disposizione acqua, la giusta temperatura, ossigeno e, a seconda della tipologia di vegetale, luce. L'acqua è il primo fattore, l'attivatore, perchè è grazie al suo assorbimento che gli enzimi si risvegliano ed avviano le trasformazioni chimiche che favoriscono lo sviluppo del germoglio; nel giusto intervallo di temperatura (che varia a seconda della pianta tra i 20 e i 28 gradi) il seme quindi inizia a germinare, in presenza anche di ossigeno, e tale processo lo pre-digerisce, rendendolo più facilmente assimilabile anche per il nostro organismo. La luce, in ultimo, permette la fotosintesi e regala ai germogli un ricchissimo contenuto di clorofilla. Questa trasformazione moltiplica le sostanze nutritive del seme, che si incrementa ed arricchisce di molti elementi indispensabili al nostro organismo, quali: proteine, sotto forma di amminoacidi essenziali; vitamine, in quantità superiore a quello della pianta adulta; sali minerali, maggiormente biodisponibili; clorofilla, che ha un effetto positivo sul nostro sistema vascolare; enzimi, indispensabili al corretto funzionamento del nostro organismo.
Bisogna ricordarsi comunque che, come abbiamo visto nei precedenti articoli, per mantenere queste fantastiche proprietà benefiche, i germogli vanno consumati crudi.
Si tratta quindi di prodotti alimentari ricchi di nutrienti, tuttavia è sconsigliabile assumerne un quantitativo molto elevato, in quanto alcuni loro elementi positivi in concentrazioni troppo alte possono causare controindicazioni: l'acido fitico, in dosi elevate, può ridurre l'assorbimento di minerali quali zinco, ferro, calcio e magnesio; le lectine, presenti in alta concentazione nei fagioli (fasina), in elevate quantità causano la coagulazione sanguigna, con rischi emorragici intestinali (la cottura le elimina perchè sono termolabili). Sono altresì ricchi di fitoestrogeni (soprattutto la soia), che nelle giuste quantità hanno effetti anticancerogeni ed aiutano a mantenere un corretto equilibrio ormonale, soprattutto per le donne, aiutando anche a mitigare gli effetti della menopausa; tuttavia, una concentrazione troppo elevata può interferire con le funzioni tiroidee. Infine, sono assolutamente da evitare i germogli delle solanacee, perchè si arricchiscono ulteriormente della sostanza tossica che li nomina (solanina).


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