martedì 20 gennaio 2015

TROPPO SALE?

Dopo aver trattato lo zucchero, andiamo ad analizzare il secondo dei 3 principali componenti dei cosiddetti "Junk-food", forse il primo per presenza e dipendenza causata: il SALE. Sono 3 infatti le "droghe" che il nostro corpo non trova in natura (isolate) e che ci creano una qual sorta di dipendenza; il sale, lo zucchero e i grassi.
Per non incorrere nei vari problemi correlati all'abuso di sale, si raccomanda di utilizzarne al massimo 5 grammi al giorno, all'incirca un cucchiaio, ma il consumo per quanto concerne l'Italia è quasi il doppio (9 gr in media); queste indicazioni sono atte a contenere l'apporto di sodio nel nostro corpo, in quanto la dose massima consigliata equivale a quella assunta tramite 5-6 grammi di sale. Bisogna tenere conto, tuttavia, del fatto che il sodio è naturalmente presente nel cibo, quindi una dose "entro i limiti" di sale non significa necessariamente evitarne l'esubero. Proprio in virtù di questo è necessario prestare particolare attenzione al consumo di questo elemento, sostituendolo il più possibile con insaporitori naturali, quali spezie, ortaggi e semi; si è constatato infatti che al palato servono 1-2 settimane per abituarsi ad una riduzione del sale nei cibi, quindi resistendo per tale periodo ne gioverà non solo la nostra salute ma anche il nostro gusto.
Andiamo ad analizzare nello specifico i potenziali danni derivanti da un'assunzione eccessiva del sale:
Ipertensione, è appurato che il sodio in eccesso ristagni nelle vene, facendone aumentare il volume ed incrementando il battito cardiaco (nel tentativo del corpo di portarlo via più velocemente), aumentando la pressione arteriosa, e di conseguenza la probabilità di eventi correlati (l'aumento della pressione provoca inspissimento delle pareti arteriose e ventricolari, aumentando il rischio di infarto); diversi studi mostrano che con la riduzione di sale sotto la soglia di 5 gr al giorno si è diminuito l'impatto di ictus e malattie cardiovascolari di una percentuale tra il 15 ed il 25%.
Osteoporosi, in quanto un eccesso di sodio stimola il rilascio di calcio dall'organismo.
Calcolosi e problematiche renali, è infatti attraverso i reni che eliminiamo la maggior parte del sodio introdotto, quindi se ne assumiamo una dose eccessiva questi ultimi vengono ulteriormente affaticati, aumentando il rischio che non riescano a svolgere al meglio il loro compito; in questa condizione, è più facile che si formino calcoli renali dovuti ai residui non eliminati.
Tumore allo stomaco e gastriti, il sale favorisce la formazione delle nitrosammine (cancerogene) nello stomaco e ne aumenta l'assorbimento da parte della mucosa gastrica, inoltre favorisce la formazione e lo sviluppo dell’Helicobacter pylori, associato anch'esso a tumore gastrico, oltre che gastrite e ulcera. Infine, un eccesso di sale rallenta i tempi di svuotamento dello stomaco, prolungando il contatto tra la mucosa e le eventuali sostanze cancerogene.
Malattie autoimmuni, diabete e sclerosi multipla, perchè pare che un eccesso di sodio sia legato ad un aggravarsi di queste condizioni.
Sembra infine che una dieta ricca di sale favorisca un declino mentale più rapido, aumentando la probabilità di contrarre il morbo di Alzheimer rispetto a chi ne fa un uso più parsimonioso.
In conclusione, passiamo in rassegna i diversi tipi di sale, che tanto vanno in voga ultimamente a livello commerciale; hanno tutti qualche caratteristica "pregiata", tuttavia, come tra lo zucchero bianco e quello integrale, le differenze corrisposte ai quantitativi ottimali sono trascurabili. Se questo non bastasse, molti di questi sali, in confronto a quello marino, sono correlati a metodi di estrazione estremamente dispendiosi e spesso poco etici; ecco ora i principali prodotti in vendita:
Il sale Rosa dell'Hymalaya, è considerato il sale più pregiato
, è una sale minerale ricco di oligoelementi buoni per il nostro organismo; inoltre non subisce le problematiche di inquinamento ambientale, risalendo a milioni di anni fa ed essendo rimasto intatto da allora.
Il sale Blu di Persia, un altro sale di origine minerale, dalla caratteristica tonalità blu (data dalla silvinite) e dal retrogusto leggermente speziato.
Il sale Rosso delle Hawaii, molto sapido, deve la sua colorazione alla maggior ricchezza di ferro.
Il sale Grigio di Bretagna, un sale marino che, grazie ad un particolare tipo di argilla presente a sud della Bretagna, acquisisce il colorito grigiastro e presenta una maggior ricchezza di sali minerali, unita ad una minor concentrazione di sodio.
Il sale Nero di Cipro, che deve il suo colorito all'arricchimento con carbone vegetale, donandogli un blando potere detossinante.
Il sale affumicato della Danimarca subisce un'attenta affumicatura, il chè lo rende particolarmente saporito.
Benchè la scelta migliore sia probabilmente quella, in presenza di una dieta equilibrata, di eliminare il sale, con i dovuti accorgimenti se ne può mantenere l'utilizzo limitandone i vari effetti collaterali.


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